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La Coscienza (secondo B. Hellinger)

Pubblicato il 20/04/2015

La Coscienza Personale.
Caratterizza gli esseri umani ed è costituita da quel senso interiore che ci fa sentire quando una cosa è giusta o sbagliata secondo un codice di comportamento che ci viene tramandato dalla nostra famiglia di generazione in generazione. Questo codice è talmente antico che non è nemmeno più riconducibile soltanto all’educazione che abbiamo ricevuto, ma finisce per diventare una sorta di istinto, che ci dice che cosa possiamo e non possiamo fare secondo determinati valori e norme che appartengono alla stirpe dalla quale discendiamo.
La funzione della coscienza è quella di tenere unito il gruppo (inteso come famiglia, stirpe o, in senso più esteso, nazione) e di permettere all’individuo di sopravvivere. Per migliaia di anni, infatti, la sopravvivenza del singolo era strettamente collegata all’appartenenza al gruppo, e quindi ognuno per assicurarsi la sopravvivenza doveva agire secondo le regole e i valori stabiliti all’interno di esso. Colui che era escluso dal gruppo metteva seriamente a rischio la sua vita.
Il tormento che proviamo quando ci separiamo o temiamo di essere esclusi dalla famiglia e dai suoi valori è legato al nostro antico bisogno di appartenere al gruppo che ci ha creati e al senso di colpa che ci deriva dall’essere venuti meno alle sue regole.
Ovviamente queste ultime non coincidono con ciò che è bene o male in senso assoluto, ma con ciò che è bene o male per quel determinato gruppo; quindi la coscienza, in questo contesto, non è legata a una morale superiore.
I terroristi kamikaze che muoiono per fedeltà alla loro tribù o alla loro religione hanno la coscienza pulita come ce l’hanno pulita gli strateghi americani che ordinano i bombardamenti in Iraq.
Abbiamo la coscienza pulita e non ci sentiamo in colpa quando agiamo in accordo con ciò che viene ritenuto buono all’interno del nostro gruppo di appartenenza. E’ evidente che questo legame con il gruppo, insieme all’effetto positivo di garantire la sopravvivenza a se stesso e ai suoi componenti, porta con sé anche effetti negativi, il primo dei quali è relativo alla divisione che si
crea automaticamente tra gruppi diversi, che hanno magari dei valori opposti.

La Coscienza Collettiva.
Mentre la coscienza personale viene percepita fondamentalmente come gioia o malessere, la coscienza collettiva non è percepibile ma diventa riconoscibile soltanto attraversi i suoi effetti.
Si tratta di una forza inconscia, sostenuta dall’amore per il legame, che agisce unicamente al servizio del sistema. La coscienza collettiva agisce ciecamente, senza badare alle conseguenze positive o negative per il singolo, ma utilizzando quest’ultimo nella maniera più consona al fine di regolare l’equilibrio all’interno del gruppo.
Dal momento che questa coscienza non è percepibile e riguarda il gruppo, i problemi che ne derivano non possono essere riconosciuti finché ci si limita ad osservare l’individuo che li manifesta. In questo caso, infatti, essi si mostreranno soltanto nel momento in cui si guarderà al singolo come parte del gruppo a cui appartiene.
Attraverso la costellazione familiare è possibile innanzitutto vedere e poi ripristinare gli squilibri che si sono creati nel sistema e che la coscienza collettiva provvede a compensare utilizzando l’individuo al servizio del gruppo. Tali squilibri si determinano nel momento in cui è venuto meno il rispetto alle leggi che la coscienza collettiva serve e alle quali nessun appartenente al sistema può sottrarsi.

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