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Il potere della paura

Pubblicato il 10/09/2015

IL POTERE DELLA PAURA di Mario Franchi
I recenti dissesti della finanza mondiale hanno certamente reso più chiaro a tutti cosa significhi la frase “il pensiero crea la realtà”.
Il filosofo Karl Popper fu il primo a spiegare come la tragedia di Edipo si realizzò proprio per l’influsso della paura che la predizione dell’oracolo aveva generato.
La profezia avverò se stessa!
Oggi abbiamo potuto verificare come la paura del crollo finanziario abbia prodotto il crollo stesso.
In maniera diretta o indiretta tutti stiamo sentendo come la nostra realtà personale sia stata modificata (in termini di riduzione del potere d’acquisto, di aumento delle rate del mutuo o, semplicemente, di un aumento della sensazione di precarietà economica).
Di fatto la concretezza dei mercati è stata destabilizzata e messa in crisi dall’astrattezza di un emozione comune: la paura.
Non è certo la prima volta che accade, ma in questo momento sta accadendo in maniera macroscopica proprio a noi!
Vale forse la pena, allora, di cogliere questo insegnamento e di analizzarne i risvolti anche nella nostra quotidianità: se la paura è in grado di far fallire un’industria o, addirittura, uno stato, come potrà agire nella mia vita?
E come possono agire l’odio, l’invidia, la rabbia, il cinismo, il pessimismo, l’integralismo e tutte quelle emozioni che i buddhisti chiamano “emozioni afflittive”? E,viceversa, come agiranno pensieri improntati alla benevolenza, all’accettazione reciproca, al rispetto, all’amore? Nel lavoro che faccio con le persone rilevo sempre come l’origine di difficoltà che sembrano oggettive, sia celata nella limitante visione di sé che inconsapevolmente agisce, creando una realtà adatta a dimostrare la verità della visione stessa.
Il classico cane che si morde la coda!
Molto spesso questa visione limitante nasconde un cieco atto di fedeltà al proprio sistema familiare d’origine che, nel rispetto delle sue leggi (appartenenza, equilibrio, ordine), sembra imporre l’insuccesso, il dolore, la perdita.
Di fronte ad ogni situazione problematica ci sembra di dover scegliere, nel migliore dei casi, almeno tra due possibili alternative: quella proposta dalla nostra mente (volitiva, razionale, calcolante, discriminante) oppure quella dettata dal cuore (intuitiva, emotiva, irrazionale).
In tutti e due i casi, in realtà, non teniamo abbastanza presente il fatto che non è tanto importante lo strumento con cui scegliamo (la mente o il cuore), quanto l’energia che sostiene ed indirizza la nostra scelta. Se stiamo cercando di esorcizzare una paura, probabilmente la realizzeremo, mentre se stiamo scegliendo sostenuti dall’entusiasmo, certamente vivremo un’esperienza altamente costruttiva per la nostra evoluzione e, probabilmente, per il nostro successo.

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